Con il presente contributo cercheremo di delineare schematicamente gli adempimenti che chi intendesse aprire una di queste struttura dovrà adempiere.
Preliminarmente si specifica che sarà necessario aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, aprire le posizioni INPS e INAIL e comunicare l’inizio attività al Comune competente.
È inoltre necessario ottenere una serie di certificazioni che attestano la conformità della struttura alle norme in materia antincendio, sicurezza e a quelle igienico-sanitarie (certificazione antincendio, antisismica, per la sicurezza e la continuità elettrica, per l’igiene dei locali, per la protezione acustica, per la sicurezza antinfortunistica, per gli impianti a gas e per la protezione dalle radiazioni).
I requisiti necessari per l’apertura delle strutture sono indicati nel Decreto Ministeriale 308 del 2001 Regolamento concernente i “Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell’articolo 11della legge 8 novembre 2000, n. 328” e s.m.i.
Il decreto è schematico ed essenziale.
L’art. 5 del decreto fissa i Requisiti comuni delle strutture a ciclo diurno e residenziale statuendo che : “Fermo restando il possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti in materia urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza e l’applicazione dei contratti di lavoro e dei relativi accordi integrativi, le strutture devono possedere i seguenti requisiti minimi ai sensi dell’articolo 9, comma 1, lettera c), della legge n. 328 del 2000: a) dotazione di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi de- stinati alle camere da letto, organizzati in modo da garantire l’autonomia individuale, la fruibilità e la privacy; b) presenza di figure professionali sociali e sanitarie qualificate, in relazione alle caratteristiche ed ai bisogni dell’utenza ospitata, così come disciplinato dalla Regione; c) presenza di un coordinatore responsabile della struttura; d) adozione di un registro degli ospiti e predisposizione per gli stessi di un piano individualizzato di assistenza e, per i minori, di un progetto educativo individuale; il piano individualizzato ed il progetto educativo individuale devono indicare in particolare: gli obiettivi da rag- giungere, i contenuti e le modalità dell’intervento, il piano delle verifiche; e) organizzazione delle attività nel rispetto dei normali ritmi di vita degli ospiti; f) adozione, da parte del soggetto gestore, di una Carta dei servizi sociali secondo quanto pre- visto dall’articolo 13 della legge n. 328 del 2000, comprendente la pubblicizzazione delle tariffe praticate con indicazione delle prestazioni ricomprese.”
La struttura dovrà dunque necessariamente avere un Coordinatore Responsabile dotato ovviamente di qualifica certificata e garantire assistenza agli anziani grazie al servizio prestato da figure professionali qualificate.
Il secondo comma statuisce che : “Le strutture a carattere comunitario sono caratterizzate da bassa intensità assistenziale, bassa e media complessità organizzativa, destinate ad accogliere utenza con limitata autonomia personale, priva del necessario supporto familiare o per la quale la permanenza nel nucleo familiare sia tempo raneamente o definitivamente contrastante con il piano individualizzato di assistenza.1Le strutture a prevalente accoglienza alberghiera sono caratterizzate da bassa intensità assistenziale, media e alta complessità organizzativa in relazione al numero di persone ospitate, destinate ad accogliere anziani autosufficienti o parzialmente non autosufficienti. 2Le strutture protette sono caratterizzate da media intensità assistenziale, media e alta complessità organizzativa, destinate ad accogliere utenza non autosufficiente. 3Le strutture a ciclo diurno sono caratterizzate da diverso grado di intensità assistenziale in relazione ai bisogni dell’utenza ospitata e possono trovare collocazione all’interno o in collegamento con una delle tipologie di strutture di cui ai commi precedenti.4 Oltre ai requisiti indicati agli articoli precedenti, le strutture di cui al presente articolo devono possedere i requisiti indicati nell’allegato A al presente decreto quale parte integrante.”
Nell’allegato A del Decreto sono infatti specificati gli ulteriori requisiti richiesti a livello dimensionale per le varie strutture.
Al fine di facilitare la lettura di seguito si trascrive l’allegato:
ALLEGATO A
Strutture residenziali protette |
Strutture residenziali a prevalente accoglienza alberghiera |
Strutture residenziali protette |
Struttura a ciclo diurno |
|
Requisiti strutturali | Capacità ricettiva: da 7 a 20 | Capacità ricettiva: massi- | Capacità ricettiva: massimo | Capacità ricettiva: massimo 30 |
posti letto compresi eventuali | mo 80 posti letto | 120 posti letto organizzati in | ||
posti letto per emergenze; per | nuclei fino a 30 ospiti nelle | |||
le strutture per minori massimo | strutture per anziani; massimo | |||
10 posti letto + eventuali 2 posti | 20 posti letto nelle strutture per | |||
letto per emergenze | disabili | |||
Camere da letto: singole e | Camere da letto: singole e | Camere da letto: singole e dop- | Locali o zone idonei destinati | |
doppie Servizi igienici: un ser | doppie Servizi igienici: ba- | pie Servizi igienici: servizi | all’attività e al riposo Servizi igie- | |
vizio igienico attrezzato per la | gni collegati alle camere in | igienici attrezzati per la non | nici: 1 servizio igienico attrezzato | |
non autosufficienza ogni 4 ospi- | numero di 1 ogni camera, | autosufficienza collegati alle | per la non autosufficienza ogni | |
ti; nelle strutture per minori 1 | di dimensioni tali da per- | camere in numero di 1 ogni | 10 ospiti; 1 servizio igienico per il | |
servizio igienico ogni 4 ospiti | mettere l’ingresso e la ro- | camera a due posti e 1 ogni | personale | |
tazione delle carrozzine; | due camere a un posto, di- | |||
servizi igienici collegati agli | mensioni tali da permettere | |||
spazi comuni in numero | l’ingresso e la rotazione delle | |||
minimo di due, di cui alme- | carrozzine; nelle strutture per | |||
no uno attrezzato per la | anziani: 1 bagno assistito in | |||
non autosufficienza | ogni nucleo; nelle strutture per | |||
disabili: 1 bagno assistito | ||||
Arredi e attrezzature | Presenza di una linea telefoni- ca a disposizione degli ospiti | Presenza di una linea tele- fonica a disposizione degli ospiti | Nelle strutture per anziani: 1 locale per il personale in ogni nucleo; nelle strutture per disa- bili: 1 locale per il personale
Locale per ambulatorio con servizio igienico
Palestra dotata di attrezzature ad ausili con relativo deposito
Locale deposito per attrezzatu- re, carrozzine, materiale di consumo, ecc.
Nelle strutture per anziani: ca- mera ardente
Le strutture protette devono essere dotate di arredi e attrez- zature idonee alla tipologia de- gli ospiti, ed in particolare de- vono essere garantiti a tutti gli ospiti che ne presentano la ne- cessità: letti articolati (preferi- bilmente a due snodi) regolabili in altezza; materassi e cuscino antidecubito; armadio farma- ceutico |
Presenza di una linea telefonica a disposizione degli ospiti |
1 ascensore in strutture distribuite su più di un pia- no | ||||
Locali adeguati alle modali- tà organizzative adottate per il servizio lavanderia, guardaroba e ristorazione | ||||
Locale per deposito bian- cheria sporca | ||||
Campanelli di chiamata in ogni posto letto | ||||
Prestazioni | Le caratteristiche strutturali, organizzative e tecnologiche devono permettere l’erogabilità delle seguenti prestazioni: somministrazione pasti; assi- stenza agli ospiti nell’espleta- mento delle normali attività e funzioni quotidiane; attività aggregative e ricreativo culturali; eventuali prestazioni sanitarie in relazione alle speci- fiche esigenze dell’utenza ospi- tata assimilabili alle forme di assistenza rese a domicilio | Le caratteristiche struttura- li, organizzative e tecnolo- giche devono permettere l’erogabilità delle seguenti prestazioni: somministra- zione pasti; assistenza tu- telare diurna e notturna; attività aggregative e ricre ativo culturali; eventuali prestazioni sanitarie pro grammate in relazione alle specifiche esigenze dell’utenza ospitata assimi labili alle forme di assi- stenza rese a domicilio | Le caratteristiche strutturali, organizzative e tecnologiche devono permettere l’erogabilità delle seguenti prestazioni: somministrazione pasti; assi- stenza tutelare diurna e nottur na; attività aggregative e ricrea- tivo culturali e di mobilizzazio ne; nelle strutture per anziani: assistenza sanitaria compren siva di prestazioni medico- generiche, infermieristiche, ria bilitative e di somministrazione farmaci, così come disciplinato dalla Regione; nelle strutture per disabili: prestazioni tera peutiche, riabilitative ed educa tive, così come disciplinato dal-
la Regione |
Le caratteristiche strutturali, or ganizzative e tecnologiche devo- no permettere l’erogabilità delle seguenti prestazioni: sommini strazione pasti; assistenza agli ospiti nell’espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane; prestazioni sanitarie pro- grammate in relazione alle speci- fiche esigenze dell’utenza ospita ta, così come disciplinato dalla Regione; nelle strutture per disa- bili: prestazioni terapeutiche, riabilitative ed educative, così come disciplinato dalla Regione |
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