Le sanzioni dovute in materia di IMU, TASI e TARI a seguito del ravvedimento operoso sono state dimezzate con la riforma 2016 delle sanzioni tributarie (d. lgs. 158/2015). Coloro che non hanno pagato, in tutto o in parte, gli acconti o li versano oltre tale data, possono regolarizzare le violazioni pagando una mini sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo fino a 14 giorni dalla scadenza. Se il pagamento avviene oltre questo termine e fino a 30 giorni dalla scadenza la sanzione è dovuta nella misura dell’1,5%. Oltre tale termine e fino a 90 giorni, la sanzione sale all1,66%.
L’ultima spiaggia è il ravvedimento lungo entro 1 anno, ma con una sanzione più elevata, nella misura del 3,75%, che rimane invariata rispetto alla precedente previsione normativa.
Il legislatore, quindi, garantisce un’agile finestra per evitare spiacevoli conseguenze, a patto di ottenere un più rapido ravvedimento.
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