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Data Aggiornamento: Marzo 2025

La notifica di atti giudiziari tramite Pec

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 1615/2025, ha chiarito un aspetto cruciale riguardo all’uso dell’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) per la notifica degli atti giuridici.

La novità, di grande rilevanza, riguarda la possibilità di utilizzare un indirizzo Pec, registrato nell’Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (Ini-Pec), anche per la notifica di atti non direttamente collegati alla specifica attività professionale per la quale l’indirizzo è stato attivato.

Questo importante chiarimento estende l’applicazione del “domicilio digitale” previsto dall’articolo 16-sexies del Decreto Legge 179/2012, influenzando notevolmente la prassi in ambito civile e giuridico.

La giurisprudenza sulle notifiche tramite Pec

Le notificazioni e comunicazioni degli atti giudiziari in ambito civile sono regolarmente eseguite presso gli indirizzi Pec estratti dai registri ufficiali previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale (d.lgs. 82/2005).

Tra questi registri si trovano l’Indice Nazionale degli Indirizzi Pec (INI-PEC) e il registro generale delle comunicazioni elettroniche (Re.G.Ind.E.), gestito dal Ministero della Giustizia.

L’introduzione del “domicilio digitale” ha semplificato notevolmente le procedure di notifica, consentendo di utilizzare gli indirizzi Pec ufficiali per tutte le comunicazioni e notifiche, rendendo il processo più rapido ed efficiente.

Il principio stabilito dall’ordinanza: la Pec può essere utilizzata anche per atti estranei alla professione

L’ordinanza n. 1615/2025 ha introdotto una novità significativa: l’indirizzo Pec estratto dal registro Ini-Pec, anche se attivato per una specifica attività professionale (ad esempio quella di un medico come nel caso esaminato dalla Corte), può essere utilizzato per la notifica di atti che non sono direttamente collegati alla professione dichiarata.

In forza della citata ordinanza, conseguentemente, un indirizzo PEC attivato per un determinato ambito professionale può essere utilizzato anche per ricevere notifiche di atti giuridici relativi a questioni estranee a tale attività.

Nel caso in questione, la Corte ha confermato che una sentenza di nullità di matrimonio concordatario, del tutto estranea all’attività medica, può essere notificata tramite l’indirizzo PEC del professionista. Questa interpretazione estensiva amplia notevolmente l’ambito di utilizzo della PEC, permettendo la ricezione di atti giuridici non legati all’attività professionale per la quale l’indirizzo PEC è stato inizialmente registrato.

Questo sviluppo giuridico sottolinea l’importanza di comprendere le nuove normative relative all’uso della PEC, con implicazioni significative sulla validità delle notifiche elettroniche..

I precedenti giurisprudenziali sulla notifica tramite Pec

A sostegno di questa nuova interpretazione, la Corte di Cassazione ha fatto riferimento alla sentenza n. 12134/2024, in cui era stata confermata la legittimità della notifica di un atto relativo al fallimento di una società, effettuata tramite l’indirizzo Pec di un socio, attivato per la professione di medico. Nonostante non vi fosse un collegamento diretto tra l’attività imprenditoriale e quella professionale, la Corte ha ritenuto valida la notifica, poiché eseguita attraverso un indirizzo Pec estratto dal registro ufficiale e utilizzato in conformità alla normativa vigente.

Questo caso evidenzia l’importanza di comprendere le nuove regole sull’uso della Pec, che ampliano la sua applicazione anche ad atti estranei alla professione dichiarata, con implicazioni significative per le notifiche elettroniche.

Perché è fondamentale l’assistenza legale dello Studio Salata

La recente pronuncia della Corte di Cassazione, con l’introduzione delle nuove regole sull’uso della posta elettronica certificata (Pec), ha ampliato l’ambito di applicazione, generando potenziali rischi legali per chi non consideri attentamente queste modifiche normative.

In particolare, l’uso dell’indirizzo Pec per la notifica di atti giuridici non direttamente legati alla professione per la quale è stato attivato può comportare gravi conseguenze legali, se non gestito correttamente.

Per evitare errori e garantire che ogni notifica sia conforme alle nuove disposizioni, è fondamentale rivolgersi a professionisti esperti. Lo Studio Salata, con la sua esperienza e competenza, offre consulenze legali specializzate in materia.

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