Con l’espressione “Welfare Aziendale” si identificano una serie di servizi, erogazioni, prestazioni e benefit che un’azienda riconosce ai propri dipendenti con lo scopo di migliorarne la vita privata e lavorativa.
Non esiste una univoca definizione né un unico modello di welfare aziendale.
Le articolazioni più frequenti del welfare aziendale si concretizzano in:
Il Welfare aziendale si è recentemente diffuso in Italia grazie alle leggi di stabilità del 2016, 2017 e 2018. In base alla normativa, l’erogazione dei servizi di welfare aziendale non può essere legata unicamente iniziativa unilaterali del datore di lavoro ma deve essere prevista da a contratti e regolamenti aziendali. Deve essere concertata con le rappresentanze sindacali. E’ inoltre possibile convertire in servizi di welfare aziendale i cc.dd. premi di risultato.
Il vantaggio di erogare prestazioni di welfare aziendale è insito nell’esenzione IRPEF delle stesse.
Il successo del welfare aziendale è in larga parte legato ai benefici fiscali che porta ad aziende e dipendenti, regolati principalmente dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
Da un lato, infatti, le aziende conseguono un risparmio contributivo, dall’altro i lavoratori vedono eliminate molte imposte a loro carico. La conseguenza è che 100 euro investiti in welfare aziendale, corrispondono a una spesa di 100 euro netti per l’azienda e a 100 euro spendibili per il dipendente.
Attraverso gli interventi di welfare aziendale, i dipendenti vedono aumentare il potere d’acquisto del proprio foglio paga. Conseguentemente aumenta il benessere per la famiglia, che si risolve in un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata.
In base alla normativa vigente, i servizi di welfare come viaggi, corsi di formazione, asili, check up medici e abbonamenti per la mobilità sono detassati.
Ancora, la possibilità prevista di convertire il premio di risultato in beni e servizi, comporta una defiscalizzazione e decontribuzione del salario, con conseguente aumento del potere d’acquisto. Insomma, il salario non è più l’unico modo per riconoscere il lavoro di un dipendente.
Attraverso le erogazioni e i benefit, le aziende si assicurano un risparmio sul costo del personale, la diminuzione del tasso di turnover e di assenteismo, un aumento della produttività dei propri dipendenti.
Il maggiore benessere dei collaboratori implica una crescita della motivazione e della produttività. Inoltre, la loro maggiore serenità influisce fortemente sul clima aziendale, che risulta più disteso e collaborativo.
L’impatto del welfare aziendale è anche molto forte sull’employer branding: offrire ai dipendenti servizi di welfare aziendale influisce sull’attrattività che l’azienda ha all’esterno, verso nuove possibili risorse e sulla capacità di tenere con sé i propri talenti.
Attraverso gli strumenti esposti si genera un mercato di erogatori di servizi di welfare e si agevola la lotta al c.d. lavoro nero.
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