Il telelavoro è una modalità di organizzazione e realizzazione del lavoro che utilizza le tecnologie dell’informazione e, in base a un contratto o a un rapporto di lavoro, l’attività che potrebbe essere svolta nei locali dell’azienda viene invece eseguita regolarmente da un’altra sede.
Il telelavoro consente ai dipendenti di eseguire le proprie mansioni lavorative da remoto, generalmente (ma non obbligatoriamente) dalla propria abitazione, grazie all’uso di strumenti informatici e telematici. Questa forma di lavoro prevede una maggiore flessibilità sia in termini di organizzazione che di gestione del tempo per i lavoratori.
Secondo le normative attuali, i dipendenti possono lavorare in modalità telelavoro sia che abbiano contratti a tempo determinato che indeterminato, sia a tempo pieno che part-time, a condizione che le loro attività siano idonee per essere svolte a distanza.
Infatti, non sono considerate adatte per il telelavoro, quelle attività che richiedono la gestione di una grande quantità di documenti cartacei presso la sede aziendale o che necessitano di frequenti interazioni con altri dipendenti o con utenti interni o esterni sul posto di lavoro.
Il ricorso al telelavoro comporta semplicemente un cambiamento nella modalità di esecuzione del lavoro e non modifica lo status del lavoratore: i diritti rimangono identici a quelli dei colleghi che lavorano presso i locali dell’impresa.
Il rifiuto di accettare il telelavoro da parte del dipendente non può essere motivo per terminare o alterare il rapporto di lavoro.
Il telelavoratore ha la libertà di organizzare il proprio tempo di lavoro. Il carico di lavoro e i livelli di prestazione devono essere equiparabili a quelli dei colleghi che operano all’interno dell’azienda.
È importante, tuttavia, che l’azienda adotti misure per prevenire l’isolamento del telelavoratore, offrendo, ad esempio, opportunità di incontro con i colleghi e accesso alle informazioni aziendali.
Il telelavoratore ha diritto a tutte le coperture previdenziali previste per i lavoratori dello stesso livello nell’azienda e nello stesso settore. Deve certificare situazioni di malattia e maternità e, come tutti i dipendenti, è assicurato presso l’INAIL.
Similmente a quanto avviene per lo smart worker, l’azienda ha la responsabilità di fornire, installare e mantenere gli strumenti di lavoro necessari per il telelavoro svolto su base regolare, a meno che il personale non utilizzi i propri dispositivi.
Nel caso in cui il telelavoro sia praticato regolarmente, l’azienda copre o rimborsa i costi direttamente connessi all’attività lavorativa, in particolare quelli relativi alle comunicazioni.
Nel 2017 è stato introdotto un nuovo modello di flessibilità lavorativa, lo smart working (o lavoro agile), che potrebbe sostituire il telelavoro. Entrambi i modelli condividono diverse caratteristiche, come la partecipazione volontaria, la possibilità di lavorare al di fuori della sede aziendale (lavoro da remoto), e la presenza di diritti e doveri per i lavoratori.
Il lavoro agile è visto come un’evoluzione del telelavoro, ma si distingue notevolmente per la maggiore flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro. Questo modello introduce un nuovo approccio alla gestione e al management, superando schemi obsoleti e concedendo più autonomia ai lavoratori, che sono valutati in base ai risultati raggiunti.
Nello smart working, la sede di lavoro è irrilevante: che si tratti di casa, di un hub aziendale, di uno spazio pubblico di co-working o di qualsiasi altro luogo, l’importante è il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il lavoro agile si configura come un’attività subordinata che si svolge in parte all’interno dell’azienda e in parte all’esterno, senza vincoli di orario, rispettando solo i limiti di durata massima dell’orario giornaliero e settimanale stabiliti dalla legge e dai contratti collettivi nazionali (CCNL) (differente dal telelavoro). Si fa uso di strumenti tecnologici per lo svolgimento del lavoro (simile al telelavoro), ma non è prevista una postazione fissa durante i periodi di lavoro esterni (diverso dal telelavoro).
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