Lo scopo di questo articolo è spiegare come è opportuno muoversi nell’ipotesi di morte di un parente, spiegando sinteticamente cos’è l’apertura della successione e le prime attività da compiere per tale adempimento.
Con la morte di una persona (de cuius) si apre la fase della successione ereditaria ossia quella fase che ha la funzione di fare subentrare gli eredi nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo al de cuius e quindi a trasferire loro il patrimonio ereditario del defunto.
L’articolo 456 del codice civile statuisce che “la successione si apre al momento della morte nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto”.
La successione può essere “legittima” o “testamentaria”.
Si parla di “successione legittima” quando il defunto non ha lasciato testamento: in questo caso è la legge a stabilire chi sono gli eredi e per quali quote tenendo conto del grado di parentela con il defunto. Gli articoli cui fare riferimento in questo caso sono gli articoli 565 e seguenti e seguenti del codice civile.
Si ha “successione testamentaria” quando il defunto, attraverso un testamento olografo ovvero pubblico ha manifestato le proprie volontà in ordine ai propri beni e agli eredi cui attribuire il proprio patrimonio. Ovviamente in caso di testamento è opportuno verificare se vi sono eventuali violazioni della c.d. legittima.
Per aprire la successione si deve presentare la denuncia di successione all’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari nel termine di 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente.
La dichiarazione di successione e domanda di volture catastali si presente online, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ai quali si accede con Spid, Carta d’identità elettronica e Carta nazionale dei servizi.
La dichiarazione può essere presentata sia da uno degli eredi ovvero tramite un intermediario abilitato presso il competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Spesso si ritiene che debba essere concomitanza tra apertura della successione e l’accettazione dell’eredità. Così non è ! Infatti, l’eredità deve essere accettata nel termine di 10 anni dalla morte del de cuius.
L’accettazione retroagisce al momento dell’apertura della successione.
Quindi con l’accettazione dell’eredità si acquista anche la la qualifica di erede e bisogna fare attenzione perché una volta acquisita la qualifica di erede non è possibile rinunciarci.
Proprio per questo motivo, prima di accettare l’eredità è importante effettuare un’attenta valutazione e accertarsi che non vi siano pendenze ereditarie superiori ad un eventuale attivo e proprio per questo motivo si consiglia sempre di vedere effettivamente quali sono i debiti del de cuius prima di accettare la qualifica di erede. E’ fondamentale rivolgersi ad un professionista prima di compiere qualsiasi atto di disposizione dell’asse ereditario.
In tal senso è opportuno affidarsi a commercialisti ed avvocati che vi possano consigliare nella ricostruzione del patrimonio e nella valutazione dei rischi conseguenti ad un’eventuale accettazione.
L’accettazione dell’eredità può essere:
Tale forma peraltro è l’unica forma di accettazione possibile per minori, interdetti, inabilitati e per le persone giuridiche.
L’accettazione con beneficio si formalizza con una dichiarazione ricevuta dal Notaio o dal cancelliere del Tribunale competente (cfr. il Tribunale dell’ultimo domicilio del defunto), entro tre mesi dalla morte se si è nel possesso dei beni o entro dieci anni se non si è nel possesso dei beni. La normativa di riferimento è contenuta negli art. 484 e seguenti del codice civile.
La quota legittima identifica la parte del compendio ereditario che deve essere riservata a determinati soggetti chiamati i c.d. legittimari espressamente individuati dalle norme del codice civile.
La quota di legittima cambia in base al numero di legittimari che concorrono alla successione, e precisamente: il coniuge (o l’unito civile), i figli e gli ascendenti unicamente quando non vi sono figli. Per approfondimenti sul tema, consigliamo di leggere il nostro contributo “Successione e quota legittima”.
Contattaci per una consulenza preliminare gratuitaIl trust è un istituto giuridico di stampo anglosassone, che sta prendendo sempre più piede in Italia. Per tale motivo riteniamo possa essere utile una sintetica disamina della sua natura […]
Nel contributo “La società semplice: disciplina generale” abbiamo spiegato la disciplina generale delle società semplici. Di seguito tenteremo di fornire occasioni di spunto sul possibile utilizzo delle società semplici a […]
Una delle problematiche maggiori sottoposte alla nostra attenzione e uno dei quesiti più frequenti in materia di successione riguarda l’individuazione dei chiamati alla successione e la determinazione della quota di […]